LUNA DI MARZO
Giusy Frisina,
collaboratrice di Lèucade
Vuota luce dell'anima
Moneta perduta
nel cieco mare del cielo
Desertica coltre
di una inestinguibile primavera
nell'assurda attesa di calme
apocalissi
Ultima canzone del ciclamino
invernale
e del lume di candela
Ballata triste di una notte
insonne
Velo leggero sull'umido sguardo
dell'inganno e del destino.
Il nostro mese, Giusy! Lo senti sin dal primo giorno e volgi lo sguardo al cielo, non all'amico mare, per una volta. La luna, cantata da sempre, diviene nella tua lirica "Moneta perduta / nel cieco mare del cielo". Una metafora eccellente, pur nella sua tristezza. E'di dolore questa lirica, amica antica, per la vicenda che l'umanità affronta da un anno, senza soluzione,'nell'assurda attesa di 'calme apocalissi'. L'ossimoro è l'abito di questo mondo stretto, che sfianca, a tratti soffoca e richiede equilibrio e coraggio. Ogni verso, o quasi, è metafora, l'intera lirica è allegoria, ma leggerti sembra sempre così facile alla luce di una conoscenza che supera la coltre degli ermetismi. Ti chiedo di tornare ai versi in levare, di crederci, di posare ancora e sempre lo sguardo sulla speranza, ma di continuare a scrivere così... creando voragini emotive e dando senso a quest'Arte! Ti ammiro e ti voglio un bene immenso.
RispondiEliminaCara Maria la poesia è sempre intessuta di tristezza e tu lo sai bene, come sai che comunque la speranza è sempre dietro l'angolo, come in questo annuncio di primavera che nel nostro mese si ripresenta sempre, con la sua cornucopia di desideri...La poesia forse sta nel trovare il modo giusto per rivelarla sia pure attraverso il velo della tristezza. Con inesauribile affetto e auguri di ogni bene. Giusy
RispondiEliminaBellissima lirica cara Giusy...come sempre ti confermi una Poetessa piena di sensibilità!
RispondiEliminaComplimenti e un abbraccio
Loredana D'Alfonso
Grazie Loredana della tua vicinanza, aspettiamo l'inesauribile primavera. Ti abbraccio anch'io, con Nazario sempre. Giusy
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