DA SEMPRE QUEL CONTENZIOSO
Dantedì
L’omerico eroe ebbro
all’agguato del cavallo
nell’invocata Itaca alfine
serra l’audace suo migrare
saziando trame di nostalgia affettiva.
Sacro il talamo d’ulivo!
Ma altro è Ulisse
del mai sanato contenzioso
quello delle colonne d’Ercole
da lui violate arditamente
come una bravata
un atto d’arroganza nell’abuso
dell’intelletto-divino dono.
Forse dal maligno tentato
nell’inseguire la benefica conoscenza
per sé e i compagni bruti
improvvido però degli umani nostri limiti
alla luce di un’etica stella
di una religio-rispetto-modus
nell’umano inventivo procedere?
E nel suo cielo di superbia oltre oltre si
slancia
nel folle volo e più non sa virare
per una rotta certa nel periglioso mare
in balia della stessa sua ardita scelta
conclusa dantescamente nel tragico
naufragio
infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso.
Così a una rilettura d’oggi il tutto
diviene metafora del nuovo vivere virale
ché come il nostro Ulisse arresi siamo
a imbrigliare il cavallo pazzo-progresso
per un sicuro approdo.
Anzi in sua balia vittime siamo
ingoiate, al tuo dire, Andrea da
Soligo
profeta di quel nodo scorsoio.
Così ad ogni vento si vibra su fil di lama
fra l’alfa e l’omega
straniti nei riti dei giorni operosi.
E Dante allora non celiava
ché era acuto lettore di ogni realtà
e profeta la serbava.
25
marzo 2021
Maria
Luisa Daniele Toffanin
Sublime Marisa cara questo tuo omaggio a Dante, che rispecchia lo spirito profetico del grandissimo Poeta e gli rende autentico tributo. Riesci a creare una parabola, sotto forma di allegoria esistenziale, che attraversa la leggenda omerica di Odisseo, la vicenda del cavallo che espugnò Troia per arrivare ai nostri giorni e a trasformarci in disperati tesi 'a imbrigliare il cavallo pazzo-progresso'... Citi nel tuo poemetto il Poeta antesignano d'ogni rivoluzione, con le sue arditezze acrobatiche, ovvero Andrea Zanzotto, e dimostri quanto la vera Poesia possa essere Rivelazione.
RispondiEliminaI tuoi versi lasciano in stato di sospensione, si è tutti figli di questa grande metafora e di un presagio lontanissimo, che non abbiamo saputo mettere in conto. L'arte di noi piccoli uomini resta quella di ignorare. Purtroppo, Marisa mia, lo stiamo dimostrando ancora, nel pieno di una tragedia che verrà capita dai posteri. Sei soave. Pagine simili restituiscono dignità e altezza all'Arte. Ti abbraccio ammirata.
Il tuo commento, cara Maria, veramente mi confonde per la tua acuta lettura e per la profondità della tua analisi. Rimaniamo abbarbicati all'arte, alla bellezza e all'amicizia.
EliminaCon tutto il mio grande bene, Marisa