Lino D'Amico,
collaboratore di Lèucade
La commedia del poi
Momenti dispersi nel silenzio
di un inconscio sentire,
sfogliano, assorti, pagine
ingiallite
di un diario liso dal tempo.
Pallidi bagliori, ombre
contorte,
strade di borgata senza
lampioni,
affetti perduti e dolorosi
perdoni
riaffiorano tra messaggi
dell’anima,
distillano inverni che si
rincorrono
ladri di spazi senza stagioni,
dove il tempo fugge col tempo
nel crepuscolo delle mie
stanze.
Cala la notte, Cassandra di
sogni,
ed io rimango attonito
istrione
smarrito nell’immaginario di un poi,
parodia di stonate melodie e parole zitte.
Riverberi di pensieri
Svanisce il fruscio di ogni
attimo,
culla i messaggi dell’anima
oltre il riverbero di pensieri,
eco di passi incerti
nello scalpiccio di giorni
indefiniti
e colori sfumati di
solitudine.
Si sgretolano i ricordi,
il respiro si fa voce
e pone domande stanche
disperse in un ignoto altrove
tra miraggi di ombre assorte
oltre la logica di un tempo
senza tempo.
Cala il crepuscolo… e domani ?
Lino mio, liriche quanto mai suggestive, che sollecitano la coscienza collettiva... Sei prigioniero, 'smarrito nell’immaginario di un poi', come ognuno di noi, e sai scriverlo con cifra stilistica sempre diversa, stavolta apparentemente ermetica. La salvezza in certe situazioni estreme credo lo dia proprio il ricorso alle passioni e tu sei uno straordinario esempio. Adotti metafore che scorticano, trovo che espressioni come 'il respiro si fa voce' siano degne della grande Poesia. Sempre più in alto, amico caro, nonostante 'le domande stanche'. Continua a dare queste risposte e sarai salvo... e con te noi lettori! Ti voglio un mondo di bene.
RispondiEliminaIn questi componimenti di Lino D’Amico predomina una “nuance” dello spazio-tempo coincidente con la tensione e le dimensioni della storia, della vita, di un’interiorità profonda, peculiare. La tematica viene affrontata in un calcolato ritmo ludico di chiaroscuri («Pallidi bagliori, ombre contorte» [da “La commedia del poi”]), ricco di «messaggi dell’anima» capaci – a dispetto della lontananza di «stagioni», di «stanze» troppo anguste – di superarne gli intervalli smisurati giungendo, in un’istanza di armonia o appagamento, a conciliare i sogni con il reale. Ma non percepisco tra le righe del brano il desiderio di ottenere un supporto realistico tra il pensiero, i sentimenti e il contesto: piuttosto accolgo l’invito ad ascoltare in silenzio, dentro me stessa, le voci di un immaginario («smarrito») in grado di articolare una parodia elaborata con «stonate melodie e parole zitte», le prime loquaci, le seconde indelebili.
RispondiEliminaTuttavia, in “Riverberi di pensieri”, con la riflessione riesco pure a valicare l’arco temporale («Svanisce il fruscio di ogni attimo, / culla i messaggi dell’anima»), anche se l’«eco di passi incerti» ancora si confronta con lo «scalpiccio di giorni indefiniti / e colori sfumati di solitudine». Cosa accade? D’improvviso «si sgretolano i ricordi» e avverto la sensazione «logica di un tempo senza tempo», dove la poetica di D’Amico si inoltra in un’infinita grandezza che colpisce con la sua luce rischiarante proprio quando «cala il crepuscolo…». Sorge, dunque, tra noi il «domani», frutto di un sentimento solenne («tra miraggi di ombre assorte») espresso in enigmatica simbiosi con il dato naturale degli elementi («il respiro si fa voce»). Così, tra un verso e l’altro, vaghiamo ben coscienti – intimoriti ma consapevoli – in direzione di un accattivante ignoto, vale a dire l’«altrove»…
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaCOMMENTI
Grazie Maria, amica gentile per l’attenzione che hai dedicato ai miei versi e per il benevolo commento ad essi concessi evidenziando l’intimo messaggio con il quale ho cercato di veicolare le mie emozioni.
Un forte abbraccio. Lino D’Amico
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Sono oltremodo grato a te, mio insostituibile mentore Nazario, che ancora una volta mi hai gratificato concedendomi approdo e ospitalità sul nostro ambito Scoglio. Ti ringrazio di cuore per la stima che mi concedi con la tua irrinunciabile amicizia.
Ad maiora. Lino D’Amico
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Carissima Cinzia. Ti ringrazio per il commento esaustivo e dettagliato che mi hai concesso. Mi ritengo onorato per l’attenzione che hai dedicato ai miei versi e per l’amicizia che mi doni. Le tue note di critica attente scrupolose hanno profondamente toccato le corde del mio sentire pur nella consapevolezza che hanno sottratto tempo prezioso ai tuoi innumerevoli impegni giornalieri. Ho sempre avuto il piacere di leggerti su Leucade e la tua eccezionale sensibilità, poliedrica nel campo letterario, mi ha sempre prodotto ammirazione per come sai penetrare nei più profondi recessi emotivi di tutti coloro a cui dediche il tuo commento critico. Sono felice di averti incontrato.
Ti stringo forte. Lino D’Amico
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Che dire di Lino D'Amico e della sua poetica? Sento di dire che, Alla volta di Leucade, abbia forgiato a punto giusto il Suo essere poeta, la Sua poesie. Dicevo di Lui tempo fa che ha fatto passi da giganti e che l'arte della poesia ha un nuovo seguage al suo seguito e cio lo dimostrano queste due composizioni nei quali percepisco l'acquisizione in toto della tecnica versificatoria con un dettato aulico,etereo ma incisivo intriso in una propria espressività che ne fa uno stile personale unico ed inconfondibile che ogni poeta che si rispetti deve avere. L'autore, nel suo poetate non inizia dal basso, dalla realtà per poi elevarsi in pensieri e sentimenti ma rimane in un sospeso, in un oltre il reale nuotando in uno spazio che sta, appunto, oltre il concreto. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaScusate, la fretta mi ha fatto compiere un tiro mancino nello scritto con degli errori mastodontici: "nei invece di nelle e seguage invece di seguace". Chiedo scusa ai lettori di Leucade. Pasqualino Cinnirella.
EliminaTi ringrazio di cuore, amico Pasqualino, sempre pronto a leggere i miei versi impreziosendoli con la tua innata sensibilità . La dettagliata analisi di cui mi hai fatto dono ha gratificato particolarmente il mio sentire e mi ha confermato i valori del tuo Essere come persona capace di penetrare l’essenza latente della natura umana dando luce propria ai sentimenti e musicalità alle emozioni.
RispondiEliminaLino D’amico